
E' un anticipo volontario. Liberamente le persone scelgono se avvalersene o meno. Non è la manna dal cielo. Ha i suoi pro e i suoi contro. Ricevi adesso un anticipo, poi però paghi la rata della restituzione sulla pensione netta futura. Percentuali, interessi, cavilli. Bisogna studiarla bene, prima di accettare o di rifiutare. Le persone dotate dei requisiti, con 63 anni di età e con almeno 20 anni di contributi, devono innanzitutto valutare la propria situazione personale e reddituale. Poi decidere se "assaggiare" un pezzettino di pensione o riceverla tutta a tempo debito, con la speranza naturalmente di essere ancora appieno nelle condizioni di poterlo fare.
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Meglio chiarirlo subito: l'anticipo pensionistico volontario è operativo, ma non sarà una pensione vera e propria.
Quello firmato dal premier Gentiloni è sostanzialmente un prestito ponte per uscire prima dal mercato del lavoro ed è retroattivo.
L'APE volontaria decorre infatti da Maggio 2017 e lo possono richiedere persone che hanno 63 anni di età, con almeno 20 anni di contributi alle spalle.
Si calcola che la platea potenziale sarà di 300mila persone nel 2017 e di 115mila nel 2018, ma è già iniziata la bagarre delle polemiche, non solo politiche ma anche di carattere sindacale.
Secondo la Cgil è un prestito bancario oneroso per i lavoratori e inoltre non è vero che sia già operativo, mentre per la Uil si tratta di uno strumento costoso ma volontario e lo sceglierà chi lo riterrà opportuno.
Tuoni e fulmini da parte di Matteo Salvini: "APE costringe le persone di 65 anni a fare un mutuo con una banca per avere indietro i contributi conquistati in una vita di lavoro".
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Chi deciderà di richiedere di finanziamento dell'Ape volontaria, dovrà tenere conto degli altri debiti pluriennali contratti, come ad esempio il mutuo per l'acquisto della casa: l'ammontare massimo della quota mensile di Ape ottenibile non deve risultare superiore al 30% dell'importo mensile del trattamento pensionistico, al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni da divorzio.
Se durante il periodo in cui si percepisce l'Ape volontaria aumentano i requisiti per l'accesso alla pensione, si potrà chiedere un finanziamento supplementare.
Lo scopo è quello di evitare che ci sia un periodo (tra la fine dell'erogazione dell'Ape e il momento nel quale si andrà in pensione) senza nessuna entrata per il lavoratore.
Al momento della richiesta bisognerà avere almeno 63 anni di età, 3 anni e sette mesi di distanza massima dalla pensione di vecchiaia, 20 anni di contributi e chi vorrà usufruire dell'anticipo pensionistico volontario pagherà una rata sulla pensione netta futura da un minimo del 2% fino al 5-5,5% medio annuo.
Il prestito viene erogato in rate mensili, a quel punto all'età di vecchiaia l'Inps erogherà la pensione al netto della rata di ammortamento che include restituzione del capitale, interessi e assicurazione.
In caso di morte prima di aver finito di restituire il prestito l'assicurazione paga il debito residuo e l’eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni.
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FONTI:
Per il contenuto: Pensioni, Ape volontaria da maggio 2017: è retroattiva, ilsole24ore.com, Andrea Gagliardi, 4 Settembre 2017.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).