
Come sono lontani quei ruggenti anni Ottanta, in cui Boris Becker riuscì a conquistare nel giro di quattro anni, dal 1985 al 1989, per ben tre volte il Torneo di tennis per eccellenza nel mondo, Wimbledon. Gli anni in cui i big del microfono tennistico, da Rino Tommasi a Giampiero Galeazzi, si dividevano fra il tedesco e lo svedese Stefan Edberg come per un derby di calcio. Oggi è tutto cambiato, tutto diverso. Ad una quindicina di chilometri da Wimbledon, nella City londinese, quella della finanza d'alto bordo e degli implacabili colletti bianchi, è stato decretato pollice verso nei confronti di Becker. E il Tribunale di Londra si è comportato di conseguenza...bancarotta...
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Cosa paga e per chi paga Boris Becker, l'eroe di Wimbledon? Addirittura la bancarotta?!
Le cronache dello sport sono piene di grandi campioni che, al termine della carriera, non sono riusciti a proteggere il loro denaro, a sperperarlo in investimenti sbagliati o semplicemente a sprecarlo senza riuscire a dargli il giusto valore.
Ma Boris Becker, grande tifoso nel calcio del Bayern Monaco, che non è riuscito ad evitare la bancarotta inflittagli dalla Corte londinese, si è dato molto da fare dopo la sua luminosa carriera costellata di games, sets and matches vinti.
Sempre ambasciatore dello sport, sempre attivo a livello imprenditoriale soprattutto nel campo del betting che a suo dire "ha sempre fatto parte della cultura dei grandi eventi sportivi", Becker ha maturato grandi conoscenze e grandi affari una volta appesa la cosiddetta racchetta al chiodo.
Le cose poi sono precipitate, tanto è vero che non è riuscito a rimborsare una cifra importante, sei milioni di euro, ad alcuni banchieri privati londinesi che vanno per la maggiore.
La stella dello sport era convinta di rimediare vendendo una sua proprietà a Maiorca, ma i giudici londinesi non hanno ritenuto credibile, e nemmeno immediata, questa sua manovra di rientro.
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La disputa giudiziaria era in corso da tempo e forse l'ex fuoriclasse tedesco ha dato la sensazione di non impegnarsi abbastanza per risolverla, di non darle il giusto peso.
Messi alle strette dai tempi del dibattimento, gli avvocati dell'ex tennista, peraltro assente nell'aula del tribunale, avevano chiesto altre quattro settimane di tempo per completare la vendita della proprietà maiorchina, senza riuscire però a convincere la corte.
Tanto è vero che i giudici hanno rivelato che si trattava di un debito "contratto due anni fa, di fronte al quale il signor Becker sembra aver nascosto la testa sotto la sabbia. E' una decisione che prendo con rammarico - ha detto Christine Derrat, cancelliere della corte - Ho visto Becker giocare sul centrale di Wimbledon, e questo la dice lunga sulla mia eta'...".
Il procedimento fallimentare è stato avviato dalla banca privata Arbuthnot Latham & Co., legato a un debito contratto nel 2015.
La tesi dei legali del tennista che avevano sostenuto che la notizia della bancarotta avrebbe avuto effetti molto negativi sulla sua immagine, non ha commosso nessuno e il massimo della reazione raccolta è stata un "doveva pensarci prima".
Quale futuro dopo la bancarotta? Ricordiamo che fra le attività di Becker c'è anche quella di commentatore televisivo: durante il Roland Garros, ha fatto l'opinionista per Eurosport, mentre per Wimbledon collaborerà con la BBC.
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FONTI:
Per il contenuto: Londra dichiara bancarotta per Boris Becker, ansa.it, 21 Giugno 2017.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).