Nel supplemento al Bollettino statistico, 'Moneta e Banche', della Banca d'Italia emerge la crescita delle sofferenze delle banche italiane nel mese di dicembre che salgono al 29,9% dal 28,7% del mese di novembre.
Sempre nel mese di dicembre la crescita dei prestiti al settore privato è rimasta tendenzialmente stabile, mentre hanno subito un rallentamento i prestiti alle società non finanziare.
Il credito erogato alle famiglie registra un tasso di crescita del 5%, quindi mantiene un andamento stabile. Invece per i tassi di interesse applicati, sia sui nuovi finanziamenti alle imprese sia sui mutui erogati si registra una salita.
Per i nuovi finanziamenti erogati alle imprese i tassi salgono al 2,56% per importi fino ad un milione di euro, mentre fanno eccezione i finanziamenti oltre la soglia del milione di euro che diminuiscono e scendono a 3,24%, e del costo del credito al consumo che scende lievemente dall'8,39% all'8,33%.
Invece per coloro che vogliono acquistare casa, il costo del denaro è aumentato, infatti i tassi medi praticati sui mutui di acquisto salgono dal 3,09% sl 3,18%, confermando il trend in salita che già si registra da qualche tempo.
Ma le brutte notizie arrivano anche sul fronte della cancellazione automatica delle ipoteche sui mutui, introdotta dalle liberalizzazioni previste dal decreto Bersani.
Alberto Fluvi, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Finanze alla Camera, ha infatti spiegato che tale ipotesi è emersa con la risposta dell'esecutivo ad una sua domanda in merito che ''rispondendo ad una mia interrogazione, ha ammesso che esiste il rischio che la cancellazione automatica prevista dalle famose 'lenzuolate' di Bersani venga eliminata''.
Per questo ''serve immediata chiarezza sulle procedure semplificate per la cancellazione dell'ipoteca in caso di estinzione dei mutui. Il governo deve correggere subito le norme contenute nel decreto legislativo sul credito al consumo per non consentire una vera e propria opera di demolizione delle liberalizzazioni di Bersani''.
E per non creare un ulteriore danno economico alle famiglie che si sono cimentate nell'impresa molto onerosa di acquistare la propria casa.
Intanto oggi sul fronte dell'euribor arrivano discrete notizie, in quanto l'euribor a tre mesi si è mantenuto stabile a 1,08%, mentre l'euribor a un mese ha avuto una lieve flessione scendendo da 0,91% a 0,90%.
Invece cambiano la tendenza i tassi Irs dei mutui a tasso fisso, che hanno visto un generale aumento: l'Irs a 5 anni sale al 2,87% dal 2,84%, ma rimane ancora al di sotto della punta di 2,89% toccata il primo febbraio, mentre l'Irs a 10 anni sale a 3,54% dal 3,52%, l'Irs a 15 anni sale a 3,85% da 3,83%, l'Irs a 20 anni è quello che ha avuto i maggiori aumenti e arriva a 3,92% da 3,90%, l'Irs a 25 anni sale a 3,85% da 3,83%, e l'Irs a 30 anni sale dopo un periodo di stabilità a 3,75% da 3,73%.
Cristina Iadeluca
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