Il Governo Renzi ha pubblicato ieri 4 novembre sul sito del Governo le linee guida del Masterplan per il Mezzogiorno. Il piano conta «su una dotazione economica consistente: si para di circa 95 miliardi, da qui al 2023, da destinare allo sviluppo». Il Mezzogiorno attraverso il Masterplan deve partire dai punti di forza e di vitalità del tessuto economico meridionale per collocarli in un contesto di politica industriale e di infrastrutture e servizi che consentano di far diventare le eccellenze meridionali veri diffusori di imprenditorialità e di competenze lavorative, attrattori di filiere produttive che diano vita a una ripresa e a una trasformazione dell’insieme dell’economia del Mezzogiorno. Sono queste le prime battute che si leggono sul Masterplan il quale si propone di mettere fine a tutti quei cavilli burocratici e costi collaterali che vanno ad incidere molto sullo sviluppo dell’economia del sud.
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Il Governo ha pubblicato nel sito di palazzo Chigi le linee guida del piano di rilancio per il Mezzogiorno, il Masterplan.
Si parte con l’elencare i numeri della ripresa, con occupazione (+2,1%) ed esportazioni verso i mercati internazionali (+7%) in crescita.
L’obiettivo del progetto è individuare le scelte operative nel confronto con Regioni e città metropolitane, e arrivare entro l’anno a 15 Patti per il Sud (uno per 8 Regioni e uno per ciascuna delle sette città metropolitane Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) e uno per ognuna delle 7 Città Metropolitane (Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Cagliari).
Il fine è inoltre quello di definire per ognuna di esse gli interventi prioritari e trainanti, le azioni da intraprendere per attuarli e gli ostacoli da rimuovere, la tempistica, le reciproche responsabilità.
Le risorse del Masterplan sono circa 95 miliardi di euro a disposizione da qui al 2023 per politiche di sviluppo". sottolinea il governo.
Il Materplan voluto dal Governo Renzi vuole mettere la parola fine a incertezza regolatoria e costi collaterali che aumentano l'onere per la collettivita' e azzoppano la possibilita' stessa di realizzare le infrastrutture: “abbiamo cominciato con lo Sblocca Italia e dovremo procedere con operazioni di snellimento radicali” ha dichiarato Renzi.
Il Governo e le istituzioni regionali e locali hanno gia' operato sul terreno per recupero del ritardo nell'utilizzo dei Fondi strutturali stanziati nel ciclo di programmazione europea 2007-13: si starebbe lavorando con Ministeri e Regioni responsabili dei programmi per arrivare al 100% di utilizzo dei Fondi entro la scadenza del 31 dicembre 2015. (prima linea guida).
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La seconda linea guida del Masterplan riguarda le condizioni di contesto, che si possono articolare in due ambiti: le regole di funzionamento dei mercati e la predisposizione di fattori di produzione comuni, ossia infrastrutture e capitale umano.
Per quanto riguarda le regole, il Masterplan punta a dare spazio a tutti coloro che mettano in gioco le proprie capacità imprenditoriali e lavorative e, per altro verso, a mettere in moto processi di aggregazione delle aziende di servizio pubblico locale per farne realta' dinamiche che, dando respiro industriale ai servizi, ne accrescano l'efficienza e l'efficacia nel rispondere ai bisogni delle comunita' locali.
Un ruolo chiave in questa direzione svolgeranno Cassa Depositi e Prestiti e Banca Europea degli Investimenti.
Palazzo Chigi sottolinea come il Governo sia "impegnato a definire e attuare, anche con l'apporto di imprese partecipate dallo Stato, progetti infrastrutturali decisivi per connettere il Mezzogiorno al resto del Paese, all'Europa, ai mercati internazionali", come attraverso "il Piano Banda Ultralarga" o "l'Alta Velocita' sugli assi adriatico e tirrenico e sulla Napoli-Bari-Taranto e all'ammodernamento del sistema ferroviario in Sicilia e Sardegna".
Sarà davvero cosi?
Dal canto suo il parlamentare del Pd Dario Ginefra, primo firmatario del documento che portò alla convocazione il 7 agosto della direzione nazionale del Pd sul Sud parla di colmare il gap tra le 'Italie' e tra i Sud.
Deve essere questa la parola d'ordine di ciascuno di noi e il campo di una pratica politica che non può né limitarsi alla propaganda, né scadere nello scontro tra parti.
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