Corruzione, Bankitalia: pronti gli indicatori di anomali, ecco cosa sono!Dopo l’emanazione del D.M. del 25 settembre 2015 che disciplina finalmente emanati gli indicatori di anomalia“, una sorta di vademecum per scovare il malaffare nella P.A, la stessa non potrà più inviare 18 allerte all’anno. La novità, frutto del lavoro congiunto di U.I.F., ministero dell’Interno e Autorità nazionale anticorruzione ha l’obiettivo di fare in modo che i soggetti che devono collaborare sono gli stessi che collaborano con l’anticorruzione. E’ previsto per esempio che venga scelta una ‘sentinella’ delegata a valutare e trasmette le segnalazioni alla Uif. Per facilitare il tutto il “gestore”, così si chiamerà, può anche coincidere con il responsabile della prevenzione della corruzione. Con tale misura l'Unità di informazione finanziaria vuole creare un’organizzazione funzionale ad assolvere agli obblighi di antiriciclaggio.

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A fine luglio di quest'anno Bankitalia lanciò l’allarme: gli uffici della P.A, sarebbero particolarmente esposti all'incidenza della corruzione per gli appalti e i finanziamenti pubblici.

Il motivo: essi mostrano ancora scarsa sensibilità per l'antiriciclaggio malgrado siano sempre stati ricompresi nel novero dei soggetti obbligati alla segnalazione.

Il Rapporto 2014 dell'Unità Informazione Finanziaria della Banca d'Italia nel 2014 ricevette circa 71.700 segnalazioni di operazioni sospette per riciclaggio.

L’Ufficio informazione finanziaria della Banca d'Italia segnalava anche come i "reati fiscali costituiscano il presupposto ricorrente al riciclaggio.

Il problema è che le 71mila provengono da banche, privati e altri intermediari, mentre la pubblica amministrazione ne ha inviato soltanto 18 allerte e l’anno prima ne aveva mandate 24.

Proprio per evitare in futuro simili discrepanze sono stati finalmente emanati gli indicatori di anomalia, una sorta di vademecum per scovare il malaffare nella PA.

Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il D.M. 25 settembre 2015 con cui il Ministero dell’Interno definisce gli indicatori di anomalia per l’individuazione delle operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte degli uffici della pubblica amministrazione.

Gli indicatori sono ripartiti in tre macrocategorie riconducibili all’identità o comportamento del soggetto cui è riferita l’operazione, alle modalità di esecuzione, nonché alla specificità del settore di attività.

Sul versante procedurale, la PA , sarà tenuta ad effettuare le segnalazioni alla UIF della Banca d’Italia.

La segnalazione deve contenere i dati, le informazioni, la descrizione delle operazioni ed i motivi del sospetto.

Gli uffici della pubblica amministrazione, sono ricompresi fra i soggetti destinatari degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette di riciclaggio.

In particolare, il decreto identifica tra i destinatari i soggetti nei cui confronti gli uffici della PA svolgono un’attività finalizzata a realizzare un’operazione a contenuto economico, connessa con la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento o con la realizzazione di un obiettivo di natura finanziaria o patrimoniale.

Gli indicatori di anomalia sono finalizzati infatti a ridurre i margini di incertezza connessi alle valutazioni soggettive e hanno lo scopo di contribuire al contenimento degli oneri e al corretto adempimento degli obblighi di segnalazione.

Il D.M. impone agli operatori pubblici l'adozione, di procedure interne di valutazione idonee a garantire l'efficacia della rilevazione di operazioni sospette, la tempestività della segnalazione all'Unità di informazione finanziaria, la massima riservatezza dei soggetti coinvolti nell'effettuazione della segnalazione stessa.

Al fine quindi  di agevolare l’individuazione delle operazioni sospette, la normativa antiriciclaggio demanda alla competenza del Ministero dell’Interno, su proposta dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, il compito di emanare e aggiornare periodicamente degli appositi indicatori di anomalia.

 

Sono previsti varie tipologie di indicatori:

A) Indicatori di anomalia connessi con l’identità o il comportamento del soggetto cui è riferita l’operazione;

B) Indicatori di anomalia connessi con le modalità (di richiesta o esecuzione) delle operazioni;

C) Indicatori specifici per settore di attività (controlli fiscali; appalti; finanziamenti pubblici).

 

Rientra, ad esempio, nella prima categoria la situazione in cui il soggetto cui è riferita l’operazione abbia la propria residenza, cittadinanza o sede in Paesi o territori a rischio, ovvero operi con controparti situate in tali Paesi, e richiede ovvero effettua operazioni di significativo ammontare con modalità inusuali, in assenza di plausibili ragioni.

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