Il personale delle province in esubero, entro i prossimi mesi verrà a sapere dove sarà collocato. Le ex Province, dovranno inserire nel portale nazionale della mobilità i nomi dei loro dipendenti in soprannumero. Poi si procederà con la seconda fase, ovvero l'assegnazione del personale, all’interno del comparto della Pubblica Amministrazione, anche se ancora non si conoscono di preciso i vari distaccamenti. Dal canto suo il Ministero di Grazia e Giustizia, ne dovrebbe assumere circa 4 mila. Intanto nei mesi scorsi era già stato pubblicato un bando per assegnare ai tribunali, in base ad una mobilità volontaria, 1.031 dipendenti provenienti da altre amministrazioni. Al bando hanno risposto in massa i dipendenti delle province, e 700 di loro hanno già ottenuto il nulla osta per il trasferimento.
Copyright © All Rights Reserved - We-News.com
Dal 2012 al 2015 alle Province è stata chiesta una riduzione di risorse pari a 3,2 miliardi.
Ma la politica senza sconti dei tagli agli enti locali non è purtroppo finita qui perché l’ultima Legge di Stabilità del 2015 ha tagliato di 1,2 miliardi i fondi ai Comuni e di 3,9 i finanziamenti alle Regioni.
Dei circa 54mila lavoratori a carico delle Provincie, oggi sono oltre 20mila i dipendenti provinciali in potenziale esubero.
A questi andrebbero aggiunti i precari attualmente in servizio, oltre 2mila.
In base ai numeri che arrivano dal Ministero della Funzione Pubblica la cifra non dovrebbe superare le 8 mila unità.
Dal canto suo il Ministero di Grazia e Giustizia, ne dovrebbe assumere circa 4 mila, ne resterebbero però ancora molti altri da sistemare.
Per gli altri infatti fino al primo gennaio 2017, si dovrà trovare una sistemazione, posto che nessuno dei dipendenti provinciali dovrà restare a casa.
Le Regioni, ieri intanto hanno dovuto adottare una delibera per il riordino delle funzioni non fondamentali con il riassorbimento diretto di parte del personale eccedentario.
Inoltre le amministrazioni locali, centrali e periferiche dello Stato dovranno inserire nel portale nazionale della mobilità le unità di posti disponibili distinti per funzioni, aree funzionali e categorie di inquadramento, corrispondenti alla disponibilità delle risorse destinate per gli anni 2015 e 2016 all'assunzione di personale a tempo indeterminato.
Tale operazione dovrà concludersi entro il 30 novembre 2015.
|
|
Entro il 31 dicembre 2015, il Dipartimento della Funzione pubblica renderà pubblici sul portale i posti disponibili presso le Regioni e gli enti locali, inclusi gli enti pubblici non economici da essi dipendenti ed enti del Servizio sanitario nazionale, e presso le amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo, agenzie, università ed enti pubblici non economici (per l'aggiornamento delle posizioni disponibili per il 2016 il termine è fissato al 31 marzo).
Dopodichè il personale in esubero potrà cosi esprimere le proprie preferenze, ed entro i successivi trenta giorni il Dipartimento della funzione pubblica procederà all'assegnazione del personale.
La procedura dovrebbe chiudersi totalmente ad aprile 2016 quando tutti i lavoratori in esubero saranno riassegnati nelle altre amministrazioni.
Per far si che il passaggio di questo personale non sia molto caotico, il Ministro Madia ha inserito nella Legge di stabilità una norma, che non rende più necessario il Nulla Osta delle province stesse per poter passare in un altra amministrazione.
Se l'ipotesi fatta sarà di circa 4 mila unità nel Ministero della Giustizia, gli altri 4 mila dipendenti dovranno essere divisi tra Regioni Comuni e Stato.
Quindi, si presume che gli spostamenti in un'altro Ente, si possano effettuare in maniera molto più semplice anche presentando una formale richiesta.
Non è solo però il problema degli esuberi a preoccupare.
Rimane ancora aperta la questione legata ai servizi che erogano le regioni.
Infatti è dal punto di vista territoriale che la situazione appare pericolosamente compromessa, visto che 30 Province hanno sforato il Patto di stabilità 2014 per circa 400 milioni ed è la prima volta che questo accade.
Alcune amministrazioni locali hanno infatti dovuto chiudere interi tratti stradali per evitare i rischi legati alla mancata manutenzione, e hanno dovuto ridurre al minimo i finanziamenti per le scuole superiori, oltre ad aver tagliato alla voce «trasporti pubblici» e «politiche per l’ambiente.
Vuoi sapere quante visite ha questo articolista? Clicca sul bottoncino "VS" a lato.
«Quanto ti è piaciuto questo articolo???»
... Aiutaci:
1) Condividendolo sui Social Network;
2) e Registrandoti per Commentarlo QUI sotto.
Grazie di cuore!
N.B. L'autore di questo articolo manleva da ogni qualsivoglia responsabilità questo sito e chi vi ci lavora per qualunque danno arrecato. Se pensi che ci sia stato dichiarato il falso e/o siano state commesse delle infrazioni legali, scrivici per poterti mettere in contatto direttamente con l'autore che si assume il 100% della responsabilità.