
E' sempre "on fire", nel vivo, sul web l’iniziativa che potrebbe cambiare la vita agli studenti italiani. Riscatto laurea è nata come una proposta, ma è già volata fino al Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca. Si tratta di un gruppo nato spontaneamente per ottenere il riscatto gratuito degli anni del corso di studi per tutti i laureati italiani. Un’istituzione nella quale l’Italia è fanalino di coda a livello europeo. E’ già presente, per fini pensionistici, all’Inps la possibilità di presentare domanda per il riscatto della laurea, ma solo ed esclusivamente per gli iscritti alle gestioni dipendenti privati. Mentre si lavora, invece, per l’apertura totale di tale diritto per tutti coloro che dal 1997 hanno conseguito un titolo di studio universitario.
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I 26.300 "Mi piace" sulla pagina Facebook del Coordinamento Nazionale #RiscattaLaurea non mentono e non sono nemmeno una illusione ottica.
Proprio ieri si è svolto un incontro tra il Consiglio Nazionale dei periti industriali (CNPI) e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica (MIUR).
L'incontro è servito per confrontarsi su alcuni temi ritenuti fondamentali dai periti industriali: il nuovo regolamento sugli esami di Stato, la convenzione sul tirocinio e le lauree professionalizzanti.
E' stato in qualche modo una tappa di avvicinamento al riscatto della laurea? Si è fatto qualche cenno ad un argomento di interesse totale e di grande priorità per migliaia e migliaia di studenti?
Cos'è il riscatto gratuito della laurea?
Si tratta di una proposta che permetterebbe a chi è laureato di conteggiare gli anni degli studi universitari come se avesse lavorato e pagato regolarmente i contributi, permettendogli così di andare in pensione in anticipo oppure di andare in pensione con un assegno più ricco se decidesse di lavorare fino all’età pensionabile.
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La situazione attuale: l'unico margine di manovra esistente oggi è quello di provare a riscattare gli anni di laurea, ma la procedura è molto costosa.
In sostanza nel momento in cui si fa richiesta del riscatto è necessario versare all’INPS i contributi per gli anni di laurea, come se si avesse lavorato.
Il sistema con cui si calcola quanto bisogna versare è particolarmente complesso e dipende da molti fattori: il principale è lo stipendio percepito al momento della richiesta, ecco perchè ne consegue, quindi, che più tardi si chiede il riscatto, più bisogna pagare.
Cosa pensano in concreto i sostenitori di #RiscattaLaurea?
Il loro punto di vista: "Il diritto allo studio è qualcosa di inviolabile; come lo è anche quello di pretendere per il proprio futuro un’assicurazione pensionistica che non ci porti a goderne quando oramai sarebbe troppo tardi. Chiediamo quindi, a chi volesse, di diffondere, tramite l’hashtag sopraindicato, il proprio appoggio all'iniziativa".
A livello di opinioni, però, è sempre presente il rovescio della medaglia, tanto è vero che c'è chi ritiene quasi discriminatorio rendere gratuito per tutti il riscatto della laurea: sia che uno guadagni 25 mila euro sia che ne guadagni 50 mila, otterranno entrambi lo stesso vantaggio, cioè ricevere gratuitamente il riscatto degli anni di laurea.
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FONTI:
Per il contenuto: I Periti industriali a confronto con il Ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, lavoripubblici.it, 11 Ottobre 2017.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).