La Ferrari: dalla Borsa di Wall Street a Piazza affari L’esordio della Ferrari a Wall Street dovrebbe avvenire a partire dal prossimo 21 ottobre. Le azioni che verranno collocate sul mercato americano, dovrebbero avere un prezzo di partenza intorno ai 48-52 dollari. In borsa sarà collocato il 10% di Ferrari per un importo pari a 1 miliardo di euro. L'imminente esordio in Borsa potrebbe regalare delle buone soddisfazioni ai vertici di Fiat Chrysler dato che valore che viene attribuito alla casa di Maranello è pari a circa 10 miliardi di dollari. Ma i segnali positivi non sono solo questi, secondo il 'Wall Street Journal' infatti i ricavi di Ferrari dell'ultimo trimestre dovrebbero aggirarsi intorno ai 730 milioni di euro, una cifra che manifesta un buon incremento rispetto allo scorso anno. E per il futuro le previsioni saranno ancora piùrosee, secondo gli analisti del settore.

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La sede fiscale della Ferrari rimarrà in Italia, ma verrà quotata in borsa a New York.

Inizia così la nuova vita della società di Maranello, decisa da Sergio Marchionne, con una valutazione di circa 10 miliardi.

Ma il governo è in pressing sui vertici del Cavallino affinché sbarchi sul mercato anche a Piazza Affari.

Gli istituti di credito che gestiranno l’operazione di sbarco in borsa saranno composti da colossi come: J.P Morgan, Banco Santander, Mediobanca, BofA Merril Lynch, BNP Paribas, UBS. L’operazione in breve è questa: nel 2016 sul mercato verrà piazzato il 10% del capitale pari a circa 18,8 milioni di azioni, per un controvalore vicino al miliardo di dollari usa, che verrà immesso sul mercato azionario tramite Ipo, (offerta pubblica di acquisto).

Sempre nel 2016, poi, Maranello verrà scorporata da Fiat Chrysler Automobiles per passare sotto il controllo di Exor, la holding della famiglia Agnelli.

L’ammontare delle azioni Ferrari verrà così frazionato: l’80% del totale ai possessori di azioni Fiat Chrysler Automobiles, nella misura di un’azione Ferrari ogni 10 titoli Fca posseduti.

Un ulteriore 10% continuerà ad essere proprietà di Piero Ferrari, figlio del grande Enzo, il fondatore della casa automobilistica.

L’offerta pubblica iniziale (Ipo) di Ferrari prevede un prezzo tra 48 e 52 dollari per azione.

Fca collocherà 17.175.000 azioni ordinarie, pari a circa il 9% del capitale ordinario e darà l’opportunità alle banche collocatrici dell’opzione per l’acquisto di 1.717.150 azioni ordinarie pari a circa l’1% del capitale.

Le azioni saranno negoziate con il simbolo «Race».

Intanto per il periodo luglio-settembre si stimano ricavi netti consolidati di 720-730 milioni, con un risultato operativo lordo di circa 210-215 milioni e netto di circa 140-145 milioni.

Fra in nuovi vertici societari, ci saranno oltre che Sergio Marchionne presidente, Amedeo Felisa amministratore delegato ed un consiglio di amministrazione composto da: Piero Ferrari, Louis C. Camilleri, Eddy Cue, Giuseppina Capaldo, Sergio Duca ed Elena Zambon.

Intanto sono segnali tutti positivi quelli sulla redditività del cavallino rampante, che secondo quanto messo in evidenza dal 'Wall Street Journal', sarebbe in netto aumento.

Sul fronte dei profitti infatti secondo il 'Wall Street Journal' infatti i ricavi di Ferrari dell'ultimo trimestre dovrebbero aggirarsi intorno ai 730 milioni di euro, una cifra che manifesta un buon incremento rispetto allo scorso anno.

Altre buone notizie giungono anche dall'utile operativo in aumento di oltre il 50% su quanto fatto registrare nel corso del 2014.

Dopo il pressing del premier Renzi, la Ferrari, in realtà, dopo Wall Street è pronta a raddoppiare e a quotarsi a Piazza Affari, anche se lo sbarco sul listino milanese non avverrà prima degli inizi del 2016.

Il cosiddetto dual listing (doppia quotazione) è infatti rinviato al completamento dello scorporo di Ferrari dalla casa madre, previsto nella prima parte del prossimo anno.

Intanto lo stesso Marchione, che proprio recentemente è stato inserito da Harvard Business Review nell’elenco dei migliori amministratori delegati del mondo, piazzandosi al 27° posto, assicura che il debutto a Piazza Affari ci sarà entro l’anno prossimo.

E le sorprese che potrebbe riservare tale operazione saranno molte.

Prosegue nel frattempo il suo tour , che dopo New York lo porterà a incontrare investitori a Baltimora e Boston, poi in Europa, a Londra.

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