
Le monete lanciate dai turisti nella Fontana di Trevi continueranno a essere destinate alla Caritas di Roma per iniziative di solidarietà e assistenza verso le persone più fragili. Lo ha stabilito la Giunta capitolina, con la memoria n. 22 dello scorso 29 marzo, con la quale è prorogata tale tradizione fino al 31 dicembre 2018. “Una scelta – si legge in una nota diffusa dalla Caritas – che conferma gli indirizzi delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 20 anni e che esprime concretamente la solidarietà di tutta la città di Roma verso chi soffre ed è svantaggiato, riconoscendo all’organismo della Chiesa di Roma quella specificità, unica nella città, di intercettare e incontrare le più diverse forme di povertà".
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Un po' marcia indietro e un po' compromesso.
Resta il fatto che quel che sembrava, non più alla Caritas le monetine gettate dai turisti nella fontana di Trevi, è tutto sommato rientrato.
Sembrava infatti che il Comune volesse gestirli da sè, sempre per progetti di assistenza e solidarietà, invece almeno fino al 31 dicembre 2018 Roma Capitale il tesoretto andrà ai poveri di Roma attraverso la Caritas cittadina, come accade da vent'anni.
Il 29 marzo infatti, giovedì santo, la Giunta capitolina guidata da Virginia Raggi ha fatto retromarcia, prorogando l’affidamento alla Caritas di Roma delle monete gettate nella Fontana di Trevi.
La Caritas ha commentato: "Quanto raccolto dalla Fontana di Trevi rappresenta in parte un fondo per casi disperati, quelli che pur non rientrando in alcuna categoria, costituiscono l’aspetto più problematico del disagio: sono gli ultimi tra gli ultimi".
Le diverse amministrazioni cittadine succedutesi in questi vent'anni hanno affidato il ricavato del fondale della Fontana di Trevi alla Caritas riconoscendole una la peculiarità nella città di intercettare le più diverse forme di povertà, grazie a una ramificazione territoriale di 139 centri di ascolto parrocchiali presenti in tutti i municipi e quartieri.
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Le monetine della Fontana di Trevi in tutti questi anni sono diventate pasti erogati nelle mense sociali, servizi di ascolto, assistenza e accoglienza che per diversi motivi non possono godere di altri sovvenzionamenti.
Ma anche progetti portati avanti con i servizi sociali territoriali: sostegni per la spesa alimentare, per il pagamento delle utenze domestiche, per l’affitto e per il mutuo, iscrizioni scolastiche, spese mediche, rimpatrio di salme, progetti di microcredito.
Si tratta di interventi di carità diffusa che difficilmente potrebbero trovare finanziamenti diversi, soprattutto se derivanti da fondi soggetti a bando e con rendicontazioni specifiche.
Monsignor Enrico Feroci, direttore dell’organismo pastorale della Diocesi di Roma, commenta la decisione del Comune di Roma di prorogare tale affidamento: "Responsabilità anzitutto verso i poveri, i veri beneficiari dei proventi della fontana, per i quali sono utilizzati pensando soprattutto a coloro che non possono avere altre forme di sostegno".
Non solo: "In questi anni abbiamo interpretato il nostro ruolo per restituire ai cittadini sofferenti ciò che troppo spesso e per ragioni diverse non riescono ad avere in termini di servizi e, ancor più grave, in termini di diritti".
Non se ne riparlerà più?
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FONTI:
Per il contenuto: Le monetine della Fontana di Trevi restano ai poveri della Caritas, vita.it, 4 aprile 2018.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).