Piazza Affari, ha retto grazie al buon andamento dei titoli del settore energia (Ftse Mib -0,08%). L'accelerata imposta sull'integrazione fra Enel e Enel Green Power ha permesso ai due titoli di guadagnare l'1,29% e il 2,04%. Bene anche A2a (+2,3%) che alla luce dei conti sui 9 mesi diffusi ieri si e' dichiarata pronta a considerare un eventuale rialzo dei dividendi. A pagarne maggiormente le conseguenze e' stata Ferragamo che ha perso l'8,12%, ma anche Moncler (-2,51%) e Tod's (-2,11%) hanno chiuso in calo. I listini europei venerdi hanno chiuso deboli penalizzati dal rallentamento della crescita in Europa e dal cattivo andamento dei titoli del lusso. Londra e Parigi hanno ceduto attorno al punto percentuale e Francoforte ha fatto appena meglio. Male, invece, il settore del lusso su cui restano le preoccupazioni per i risultati dei mercati asiatici.
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Seduta senza infamia né lode per la Borsa di Milano, a conclusione di una settimana di forti saliscendi.
Oggi l’indice Ftse Mib ha segnato -0,08% a 21.842 punti mentre l’All Share ha ceduto lo 0,09%. Notizie deludenti dal fronte macroeconomico, con il rallentamento nella crescita del Pil di Italia e Germania nel terzo trimestre, mentre negli Usa sono sotto le attese le vendite al dettaglio a ottobre.
Acquisti sulla galassia Enel dopo i conti: la casa madre ha guadagnato l’1,29% a 4,076 euro, mentre EGP è avanzata del 2,03% a 1,951 euro.
In particolare il colosso elettrico ha riportato nel terzo trimestre ricavi pari a 18,4 miliardi di euro, in aumento del 2,2% rispetto al corrispondente periodo del 2014, sostenuti soprattutto dalla buona performance in Italia (+8,3%) e dell’America Latina (+7,3%).
Enel ha inoltre annunciato l’avvio di una società per la banda larga che utilizzerà le infrastrutture elettriche per la realizzazione di una rete in fibra aperta a tutti gli operatori.
Deludente la giornata borsistica di Anima che dopo i conti ha mostrato una contrazione del 2,05% a 8,35 euro.
A Milano precipitano i titoli del lusso: Geox -10,80%, Ferragamo -8,12%, Yoox -4,40% e Moncler -2,51%.
Negli altri comparti, giù Fincantieri (-5,98%) e ancora debole Rcs (-5,91%) per i dati del trimestre e la notizia che il cda prorogherà l’aumento di capitale.
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Fra le banche, Unicredit perde lo 0,72% mentre Bper fa +1,66% e Ubi +1,03%. Poste sale dello 0,75% e si riporta ai 6,75 euro del collocamento.
Bene Enel, che sale dell’1,29%, e ancor meglio la controllata Enel Green Power (+2,04%).
A2A in progresso del 2,30% dopo i buoni dati trimestrali.
Chiusura di ottava con il segno meno per molte delle piazze finanziarie europee, penalizzate dai numeri trimestrali e dalla nuova ondata di vendite sui titoli legati alle commodity.
Indicazioni negative anche dal Pil preliminare di Eurolandia, salito nel terzo trimestre dello 0,3%, lo 0,1% in meno rispetto alle stime.
Il dato italiano ha registrato un +0,2% trimestrale (+0,9% annuo) mentre quelli relativi Francia e Germania hanno entrambi messo a segno un +0,3%.
Sempre per quanto riguarda i dati macro, sopra le stime l’avanzo della bilancia commerciale della Zona Euro, salito a 20,1 miliardi a settembre.
Chiusura in calo di un punto percentuale per Londra e Parigi (-0,98% e -1%) a 6.118.28 e 4.807,95 punti, -0,69% a 10.708,4 punti per il Dax e -0,32% a 10.111,4 dell’Ibex.
Londra e Parigi hanno ceduto attorno al punto percentuale e Francoforte ha fatto appena meglio.
Male, invece, il settore del lusso su cui restano le preoccupazioni per i risultati dei mercati asiatici. A livello di singole performance spicca il +5,29% di Syngenta in scia dell’offerta di ChemChina, e -0,32% di Bouygues che ha ritracciato i guadagni iniziali innescati da utili trimestrali migliori del previsto e con le previsioni che potrebbero preludere a un dividendo straordinario.
Meglio del previsto anche l’indice preliminare che misura il sentiment dei consumatori statunitensi elaborato dall’Università del Michigan, salito nel mese corrente da 90 a 93,1 punti.
Sempre per quanto riguarda la prima economia, hanno invece deluso le vendite al dettaglio (circa +0,1% vs il +0,3% del consenso), l’indice che misura l’andamento dei prezzi alla produzione ( circa-0,4% mensile, stime a +0,2%) e le scorte delle imprese (circa +0,3% vs +0,1%).
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